Rivelazioni in blu di Hadeel Azeez

LE NOTE BLU DELL’UNIVERSO
testo di Alessandra Migani 

Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra! 
 Vangelo secondo Matteo 

Quanto di noi riusciamo a rivelare a noi stessi e al mondo? Quanto spesso ci ritroviamo ad indossare delle maschere senza neppure accorgercene?
Alcuni di questi interrogativi si affacciano sicuramente nei pensieri di Hadeel Azeez mentre dipinge. La voglia di svelare i moti personali dell’animo si tramuta in arte, si rivolge verso una tela bianca, che poco a poco prende forma e colore.
Rivelazioni in blu, la prima personale dell’artista a Roma, offre allo spettatore un’esperienza di lettura introspettiva molto intima. Gli otto dipinti ad olio e le due maschere che scendono dal soffitto, grazie ad un gioco di riflessi e assonanze di colori, creano una perfetta coerenza armonica. Attraverso questi dipinti, l’artista irachena rivela la sua personale ricerca della verità, un tipo di indagine che compenetra l’interiorità dell’uomo. Mostra il ‘sentire’ femminile, si sofferma sui volti, scruta se stessa allo specchio, s’immerge oltre i riflessi delle pupille.
Il colore blu rappresenta la connessione più immediata fra queste opere. Questo meraviglioso blu cobalto steso sulla tela, mi fa rivivere l’emozione del primo incontro con il fiume Eufrate in Siria. Mentre attraversavo il deserto siriano, i ricordi si affollavano nella mente e la memoria riportava alla luce una terra tanto studiata, la Mesopotamia, culla di antiche civiltà cresciute fra i fiumi Tigri ed Eufrate. L’intensità e la nitidezza del blu dell’Eufrate rende questo fiume diverso da ogni altro, così che gli occhi non possono che restare catturati da tanta magia e splendore.
Nell’antico Egitto il blu era considerato il colore dell'introspezione e dell'infinito, in Oriente assumeva una valenza positiva e di protezione, per i Maya era il colore del centro dell’universo. Inoltre un tempo, in pittura, per ottenere il colore blu si usava mescolare l’olio di lino con la polvere di lapislazzulo. In un qual modo, osservare i dipinti di Hadeel mi fa immergere in tutto questo: una commistione di elementi preziosi e parole sussurrate che si tramandano nella storia.

Immagino Hadeel rivolgersi ai moti dell’animo in un rito colmo di sacralità. La giovane artista sceglie la poesia, arte nobile e sofisticata, come musa ispiratrice. Gli atti poetici – molte poesie sono del poeta siriano Nizar Qabbani – sono trascritti direttamente dall’arabo, la scrittura che più appartiene ad Hadeel. La calligrafia araba, nel suo sciogliersi e diramarsi sulla tela, possiede quell’unica forma che è di per sè un disegno, che pure se incomprensibile ad un occhio occidentale, puo’ bensì essere catturata a livello emotivo; se ne riesce infatti a godere il ritmo pur non comprendendone il significato.

Lo specchio, che spesso ritorna nelle opere di Hadeel, è un oggetto che lei stessa definisce come “il protagonista della mia vita”. Uno strumento di osservazione ravvicinata che riesce a creare una fascinazione molto speciale nell’animo della giovane artista. Infatti uno dei ricordi piu’ vivi dell’infanzia a Bagdad sono le visite con la famiglia alla moschea di Kazimayn, uno dei più importanti luoghi di culto sciiti, completata nel 1515. Hadeel ricorda il meraviglioso soffitto arcuato ricoperto di specchi e mosaici blu con scritte sacre. I colori blu ed oro della moschea, si rispecchiavano insieme ai volti della gente, in una sorta di sinfonia luminosa.
L’universo, come ci insegna S. Agostino, si può paragonare ad un poema nella sua varietà di parole, immagini, colori, suoni, che si configurano in un messaggio molteplice e tuttavia unitario. In quei momenti speciali dentro la moschea, l’universo si mostrava alla bambina Hadeel in uno degli aspetti più alti della vita per coerenza armonica, bellezza, proporzione e perfezione.
 
Le armoniche note blu dell’universo abitano necessariamente l’arte di Hadeel. É questo il linguaggio che più le si addice, il suo modo spontaneo per rivelarsi e mettersi a nudo, come non potrebbe fare altrimenti. Come lei stessa confessa: “La pittura è il mio mondo, non ho un’immaginazione che non abbia l'odore dell'olio di lino!

Contemporanea under the Patronage of the Republic of Iraq is pleased to present Rivelazioni in blu di Hadeel Azeez.

For her inaugural solo show in Rome, Rivelazioni in blu, Iraqi artist Hadeel Azeez has composed a new body of work especially for the space of Contemporanea.
Through eight oil paintings and a number of suspended objects, Azeez creates a situation of introspection, resonance, and reflection.
The color blue has long connoted the universal, the infinite, the sublime.
Azeez engages with these connections to express her own spiritual
truth.

Exhibition and text curated by Alessandra Migani.


Contemporanea, con il
Patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica dell'Iraq, è lieta di presentare per la prima volta a Roma, la personale dell’artista irachena Hadeel Azeez.

Rivelazioni in blu, una serie di opere inedite realizzate appositamente per lo spazio di Contemporanea, offre allo spettatore un’esperienza di lettura introspettiva molto personale.
Gli otto dipinti ad olio e le due maschere che scendono dal soffitto, grazie ad un gioco di riflessi e assonanze di colori, creano una perfetta coerenza armonica.
Attraverso questi dipinti, l’artista irachena rivela la sua personale ricerca della verità, un tipo di indagine che compenetra l’interiorità dell’uomo.

Mostra e testo a cura di Alessandra Migani.

CONTEMPORANEA
Vicolo Sugarelli 6 - 00186 Roma
e-mail: info@contemporanearoma.org
website:
www.contemporanearoma.org

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